GLOBAL CLIMATE AND ENERGY VISION UE. Il 16 ottobre 2025 segna una discontinuità significativa nella politica climatica internazionale. La Commissione Europea e l’Alto Rappresentante per la Politica Estera hanno presentato la EU Global Climate and Energy Vision, documento che trascende la tradizionale climate diplomacy per delineare un framework geoeconomico integrato.
La strategia ridefinisce tre dimensioni fondamentali:
→ Competitività industriale attraverso il Clean Industrial Deal
→ Sicurezza energetica mediante diversificazione e autonomia strategica
→ Diplomazia climatica evoluta in leva di influenza geopolitica
TRE ELEMENTI TRASFORMATIVI PER PROFESSIONISTI ESG:
1️⃣ Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM)
Operativo dal 2025, introduce un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere per settori ad alta intensità emissiva: siderurgia, cemento, alluminio, fertilizzanti ed elettricità. Con il prezzo del carbonio EU ETS stabilizzato tra €80-100/tonnellata, il CBAM ridisegna le catene del valore globali e crea incentivi strutturali per l’adozione di carbon pricing a livello internazionale.
2️⃣ Climate-Security Nexus
L’integrazione esplicita tra instabilità climatica e rischio geopolitico rappresenta un salto concettuale nelle valutazioni di rischio sistemico. Evidenze empiriche documentano come l’incremento di 1°C della temperatura media correli con aumenti del 2-5% nella conflittualità. Il bacino del Mediterraneo, con +1,5°C rispetto ai livelli preindustriali (vs +1,1°C globale), emerge come hotspot critico. Le proiezioni indicano oltre un miliardo di persone in condizioni di stress idrico severo entro il 2050.
3️⃣ Traiettoria verso Target 2030
Le proiezioni aggregate dei Piani Nazionali Energia e Clima (PNEC) indicano una riduzione del 54% delle emissioni nette entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, convergendo verso l’obiettivo vincolante del 55%. Questa traiettoria resta tuttavia condizionata alla piena e tempestiva implementazione delle misure nazionali e delle politiche europee esistenti.
QUESTIONE STRATEGICA APERTA:
L’Europa si configura come pathfinder che apre traiettorie di sviluppo replicabili a livello globale, oppure come outlier che persegue obiettivi asimmetrici rispetto ai competitor economici? La risposta a questa domanda determinerà l’efficacia complessiva della strategia, considerando che l’UE rappresenta il 7% delle emissioni globali.

FONTI:
https://energy.ec.europa.eu/publications/joint-communication-eu-global-climate-and-energy-vision_en

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