Il Rischio Ambientale: oltre il clima — natura, acqua, inquinamento e risorse

Il cambiamento climatico è ormai al centro del dibattito, ma non è l’unico rischio ambientale con cui imprese e istituzioni devono confrontarsi.

Il rischio ambientale è un concetto molto più ampio, che include la gestione delle risorse naturali, la qualità di aria, acqua e suolo, la protezione della biodiversità, l’uso dei materiali e la circolarità.

In molte filiere produttive — dall’agroalimentare alla chimica, dall’estrattivo al tessile — questi fattori rappresentano variabili tanto materiali quanto, e in alcuni casi persino più, del cambiamento climatico stesso. Per questo motivo comprenderli, misurarli e integrarli nei processi aziendali non è più un’opzione, ma una condizione imprescindibile di resilienza e competitività.

Cos’è il rischio ambientale

Il rischio climatico può essere considerato un sottoinsieme del rischio ambientale. Esso si concentra sugli impatti legati ai gas serra e al sistema climatico, includendo i rischi fisici (eventi estremi o tendenze progressive) e i rischi di transizione (politiche, regolazioni, dinamiche di mercato legate alla decarbonizzazione).

Il rischio ambientale invece ha una portata più ampia. Comprende i rischi di inquinamento di aria, acqua e suolo, la gestione delle risorse idriche e marine, la perdita di biodiversità e di servizi ecosistemici, e l’uso delle risorse naturali insieme alle strategie di economia circolare. L’Unione Europea ha codificato questa estensione attraverso gli ESRS E2–E5, che coprono rispettivamente inquinamento, acqua e ambiente marino, biodiversità ed ecosistemi, uso delle risorse e circolarità.

Esempi concreti di rischio ambientale

L’acqua rappresenta uno dei rischi più immediati. Lo stress idrico e la competizione per l’uso delle risorse possono determinare fermate produttive, conflitti sociali e incremento dei costi. Per valutare il livello di esposizione, le aziende possono utilizzare strumenti come WRI Aqueduct 4.0, che fornisce dati attuali e scenari futuri fino al 2050.

La biodiversità è un altro esempio emblematico. La perdita di impollinatori o di servizi ecosistemici come la regolazione idrica può ridurre drasticamente le rese agricole e aumentare i rischi reputazionali e regolatori per intere filiere. Qui entra in gioco il framework TNFD/LEAP, che aiuta le imprese a localizzare e valutare le proprie dipendenze e i propri impatti sugli ecosistemi.

Inquinamento, risorse e circolarità

L’inquinamento costituisce un ulteriore fronte. Normative sempre più stringenti impongono limiti alle emissioni in aria, acqua e suolo. Le imprese che non si adeguano rischiano multe, danni reputazionali e costosi investimenti correttivi. Gli ESRS E2 obbligano alla disclosure dettagliata su questi aspetti.

Infine, l’uso delle risorse e la circolarità stanno assumendo un peso crescente. La volatilità delle materie prime e i nuovi obblighi di eco-design spingono le imprese a ripensare supply chain e modelli produttivi, adottando strategie di riciclo e riuso.

Quadro normativo principale

In Europa, la CSRD e gli standard ESRS E2–E5 rendono obbligatoria la rendicontazione sugli impatti ambientali, sui rischi e sulle opportunità, imponendo alle imprese di fissare policy, azioni e target misurabili. La EU Taxonomy definisce sei obiettivi ambientali, che includono l’uso sostenibile delle risorse idriche, l’economia circolare, la prevenzione dell’inquinamento e la protezione della biodiversità.

Accanto alle normative europee, lo standard internazionale ISO 14001, recentemente aggiornato con l’Amendment 1:2024, integra il cambiamento climatico come fattore strutturale, rafforzando l’approccio ciclico PDCA (Plan–Do–Check–Act). Per la dimensione natura, la TNFD ha definito raccomandazioni di reporting specifiche, che consentono alle imprese di allineare le proprie disclosure ambientali ai pilastri TCFD già in uso per il rischio climatico.

Dati, analisi e forecast operativi

Gli strumenti disponibili oggi permettono un’analisi sempre più raffinata. Nel campo dell’acqua, i dati Aqueduct mostrano come 25 Paesi si trovino già in condizioni di stress idrico estremo. Per la biodiversità, strumenti come ENCORE e il Natural Capital Protocol consentono alle aziende di comprendere le dipendenze settoriali dai servizi ecosistemici e di quantificarne il valore economico.

Il cambiamento climatico, inoltre, agisce da amplificatore. Le ondate di calore riducono la qualità delle acque aumentando la mortalità ittica, mentre la siccità aggrava conflitti per l’uso delle risorse. Questo conferma la natura interconnessa dei rischi ambientali.

Integrazione nei modelli aziendali

Integrare il rischio ambientale nei modelli aziendali richiede un approccio multidimensionale. I sistemi di gestione ambientale basati su ISO 14001 forniscono la struttura di base per la compliance e per il miglioramento continuo, grazie alle matrici aspetti–impatti collegate a indicatori di rischio e soglie operative.

Per la biodiversità, l’approccio TNFD/LEAP e lo strumento ENCORE aiutano le imprese a mappare i punti di dipendenza e vulnerabilità lungo la supply chain. I risultati possono essere integrati nel registro dei rischi COSO-ERM, garantendo coerenza con le metodologie di enterprise risk management.

Infine, l’adozione del Natural Capital Protocol permette di valorizzare economicamente le esternalità ambientali, rendendo più solida la costruzione di business case per investimenti in resilienza e sostenibilità.

Reportistica e conformità

Il reporting ambientale è ormai un obbligo normativo. Gli standard CSRD/ESRS E2–E5 impongono di rendicontare performance, target e impatti finanziari attesi, collegando tali informazioni alla EU Taxonomy per identificare investimenti e spese operative allineate agli obiettivi ambientali.

Sebbene lo standard IFRS S2 sia focalizzato sul rischio climatico, può essere integrato con gli ESRS per fornire una disclosure unificata e coerente. Inoltre, i sistemi di gestione ambientale ISO e i controlli IT basati su geo-data consentono di garantire tracciabilità e qualità dei dati, fondamentali per la compliance e per audit indipendenti.

Conclusione

Il rischio ambientale è multidimensionale, interconnesso e sempre più rilevante. Non si limita al cambiamento climatico, ma abbraccia acqua, natura, inquinamento e risorse. La sua gestione richiede strumenti pratici e strutturati come TNFD/LEAP, Aqueduct e ISO 14001, che permettono di trasformare la complessità ambientale in scelte finanziarie informate e in strategie aziendali resilienti.

Le imprese che scelgono di affrontare questa sfida non solo riducono rischi operativi e reputazionali, ma rafforzano la propria competitività e attrattività per investitori e stakeholder, garantendo un futuro più sostenibile per sé e per le comunità in cui operano.

Glossario SEO — Termini chiave del rischio ambientale

  • Stress idrico: condizione in cui la domanda di acqua supera la disponibilità, con conseguenze su produzione, comunità e ambiente.
  • Biodiversità: varietà di specie viventi, ecosistemi e geni; fondamentale per la stabilità ecologica e per i servizi ecosistemici.
  • Economia circolare: modello di produzione e consumo che punta a ridurre rifiuti e sprechi, favorendo riuso, riciclo ed eco-design.
  • Servizi ecosistemici: benefici forniti dalla natura, come impollinazione, qualità dell’acqua, assorbimento di CO₂, fertilità del suolo.
  • Natural Capital Protocol: framework per valutare e monetizzare l’impatto delle attività aziendali sul capitale naturale.
  • TNFD (Taskforce on Nature-related Financial Disclosures): linee guida per rendere trasparenti rischi e opportunità legati alla natura.
  • ESRS (European Sustainability Reporting Standards): standard europei di rendicontazione della sostenibilità, che includono sezioni dedicate a clima, ambiente, sociale e governance.
  • EU Taxonomy: classificazione europea che definisce quali attività economiche possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale.
  • ISO 14001: standard internazionale per i sistemi di gestione ambientale, aggiornato nel 2024 per integrare l’azione climatica.

Fonti

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